giovedì 19 aprile 2012

4 DOSSIER UGDA CANILI LAGER: Responsabilità, valutazioni legali, RICHIESTE UGDA, Conclusioni

la diffusione è consentita citando la fonte UGDA. Competenze e responsabilità Sindaci e ASL veterinarie sono i primi responsabili degli orrori dei canili lager a volte per insensibilità e ignoranza delle leggi, ma molto più frequentemente, come sopra dimostrato, per lucro e connivenze che portano i primi a utilizzare in modo improprio il denaro dei contribuenti destinato alla prevenzione e alla tutela del randagismo e le seconde troppo spesso a certificare uno stato di “benessere e sussistenza” dei cani, ma anche dei gatti delle strutture, non rispondente allo stato reale di sofferenza degli animali. Valutazioni legali Avv. GIIULIA OMBRETTA BAMONTE IL CITTADINO ANIMALE! “ GLI ANIMALI SONO INDIFESI E! DOVERE ISTITUZIONALE e SOCIALE TUTELARLI !!” Nelle case 44 milioni di amici In Italia gli animali domestici sono circa 44 milioni, secondo un’indagine dell’Eurispes. Guidano la classifica i pesci d’acquario che si calcola siano circa 15 milioni e 800 mila. Seguono gli uccelli che sono 12 milioni e 100 mila, poi i gatti che sono 7 milioni e 400 mila e infine i cani che raggiungono quota 6 milioni e 900 mila. Moltissimi anche i roditori, 500 mila circa, mentre un altro milione e 400 mila e' rappresentato da altri animali. • 44 milioni gli animali nelle case degli italiani • 35% le famiglie che ospitano cani e gatti • Decine di migliaia gli animali abbandonati ogni anno • 2 milioni i randagi • 4mila incidenti stradali causati dai randagi Per gli organizzatori di combattimenti tra animali: • reclusione da 1 a 3 anni e multa fino a 160.000 euro per gli scommettitori; • reclusione da 3 mesi a 2 anni e multa fino a 30.000 euro. Inasprite da un terzo alla metà le pene previste per chi organizza spettacoli che comportino sofferenze per gli animali. Diviene sempre più importante ridefinire globalmente questo forte rapporto uomo-animale riducendo la discrasia tra il dettato normativo e la loro CONCRETA applicabilità da parte di tutte le parti coinvolte. Sicuramente Ci sono stati a livello normativo momenti molto importanti per l’evoluzione zooantropologica nel nostro Paese. In Italia vigono delle normative, anche in recepimento di quelle Europee, che : " sanzionano penalmente qualsiasi comportamento lesivo del benessere animale e che dopo il recupero di qualsiasi cane sul territorio vanno verificate le sue condizioni sanitarie, poste in atto le adeguate terapie se l'animale e' malato e, ogni qual volta possibile, favorita l'adozione". Sono stati sanciti e riconosciuti alcuni precisi diritti di tutela e compiti istituzionali, ne riportiamo per brevità solo alcuni, quali : RATIFICATA ANCHE DA PARTE DELL’ITALIA DELLA CONVENZIONE EUROPEA PER LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA . LEGGE ENTRATA IN VIGORE IL 04/12/2010. legge 281/91 randagismo: Principi generali 1. Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente. e Maltrattamento degli animali: legge 189/04 che RICONOSCE GLI ANIMALI SOGGETTI DI DIRITTO!!! "TITOLO IX-BIS - DEI DELITTI CONTRO IL SENTIMENTO PER GLI ANIMALI Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi. Art. 544-ter. - (Maltrattamento di animali). - Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. "Art. 727. - (Abbandono di animali). - Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze". Legge quadro randagismo Legge quadro n° 281 del 14 agosto 1991 in materia di "Animali di affezione e prevenzione del randagismo" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 30 agosto 1991 Fondi per la prevenzione e lotta al randagismo Ministero della Salute - Decreto 13 maggio 2005 "Determinazione dei criteri per la ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al randagismo, previsti dalla legge del 29 dicembre 2003, n. 376" pubblicato sulla GU n. 169 del 22-7-2005 Identificazione e registrazione popolazione canina Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - "Ordinanza 6 agosto 2008 Ordinanza contingibile ed urgente concernente misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20-8-2008 Ordinanza 16 luglio 2009: tutela e il benessere degli animali di affezione “Ordinanza contingibile ed urgente recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. (09A10570)” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 207 del 7 settembre 2009 Ordinanza 21 luglio 2009: manifestazioni con impiego di equidi “Ordinanza contingibile ed urgente concernente la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati. (09A10569) ” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 207 del 7 settembre 2009 Maltrattamento degli animali: legge 189/04 Legge n. 189 del 20 Luglio 2004 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali nonchè di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate" Coordinamento forze dell'ordine contro i maltrattamenti Ministero dell'Interno Decreto 23 marzo 2007 "Individuazione delle modalita' di coordinamento delle attivita' delle Forze di polizia e dei Corpi di polizia municipale e provinciale, allo scopo di prevenire e contrastare gli illeciti penali commessi nei confronti di animali" pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7-5-2007 Maltrattamenti e funzioni di PG: nota del Ministero dell'Interno n. 1795 del 15 Ottobre 2005 La vigilanza sul maltrattamento degli animali da affezioni spetta anche alle Guardie Volontarie ai sensi della Legge n. 189/2004. E per questa particolare attività gli operatori onorari possono avvalersi della qualifica di Agente e Ufficiale di Polizia Giudiziaria Enti destinatari di animali sequestrati Ministero della Salute - Decreto 2 novembre 2006 "Individuazione delle associazioni e degli enti affidatari di animali oggetto di provvedimento di sequestro o di confisca, nonché determinazione dei criteri di riparto delle entrate derivanti dall'applicazione di sanzioni pecuniarie" pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24-1-2007 Decreto legislativo 151/07 trasporto animali Decreto legislativo 25 luglio 2007, n. 151 "Disposizioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 12-9-2007. Entrata in vigore: 27/9/2007. Modifica ordinanza bocconi avvelenati Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali "Ordinanza 19 marzo 2009 Modifiche all'ordinanza 18 dicembre 2008 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, recante norme sul divieto di utilizzo di detenzione di esche o di bocconi avvelenati" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 79 del 4-4-2009 Ordinanza 2009: tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione di cani Ordinanza 3 marzo 2009 "Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 68 del 23 marzo 2009, INOLTRE 1. l’introduzione del microchip come unico sistema ufficiale di identificazione dei cani, a decorrere dal 1° gennaio 2005; 2. la creazione di una banca dati informatizzata, su base regionale o provinciale; 3. l’attivazione di una banca dati nazionale istituita presso il Ministero della salute (anagrafe canina nazionale), alla quale confluiscono i dati delle anagrafi regionali. Tale sistema nazionale consente la restituzione al proprietario degli animali che si sono perduti, il monitoraggio della popolazione canina e del rilascio dei passaporti, concorrendo così a ridurre i cani vaganti e prevenire il fenomeno degli abbandoni. Giuridicamente i canili sono passati da un compito di emergenza ad una funzione non solo di asilo per i cani randagi, di controllo epidemiologico, ma più globalmente a rappresentare una risposta ad una esigenza territoriale che implementi il più possibile i rapporti con il consesso civile, che assolva compiti educativi, sociali, favorisca le adozioni. Deposta la logica detentiva, il Canile DEVE AVERE: le caratteristiche tipiche dell’ architettura sociale/urbana ; la funzione di realizzare un ambiente confortevole, assicurando il benessere per gli animali ospitati e per le persone. Lo scopo di incentivare le adozioni; l’ottimizzazione dell’interazione tra Istituzioni e volontariato. Il modo per realizzare questi obiettivi deve tener conto di una serie composita di elementi che vanno resi sinergici e non antagonisti tra loro, tramite l’utilizzo di un’attenta analisi sia delle strategie, dei criteri da utilizzare e delle risorse, non solo finanziarie, da impiegare. Necessaria una visione programmatica d’insieme, i cui vari ambiti devono essere in grado di rendere continua la filiera di prevenzione all’abbandono, di mantenimento dei cani ospitati, di sovraffollamento, di adeguata ristrutturazione dei Canili stessi e di adozione degli animali ospitati. Il Compito riconosciuto normativamente al Canile ed al ruolo di tutte le parti coinvolte non è quello di fermarsi al ricovero dell’animale abbandonato, ma è quello di un ruolo strategico nel controllo del fenomeno del randagismo anche attraverso la dotazione di utili strumenti quali le asl veterinarie, gli ambulatori, le compagne di affido e di educazione al rapporto con il proprio cane, progetti d’informazione. Ma il Sistema nella pratica è carente e lento nel far rispettare il dettato normativo, forse perché la CULTURA non ha ancora focalizzato che gli Animali sono Esseri viventi e soggetti di diritto “IL CITTADINO ANIMALE” e consente, in buona fede, che Ancora sussistano realtà come quelle dei cosiddetti “CANILI LAGER” dove ancora si deve combattere per far applicare il reato di Maltrattamento, nonostante copiosi mezzi di prova a carico. Dove ANCORA a dispregio della LEGALITA’ si trae profitto dalla sofferenza di ESSERI VIVENTI GIURIDICAMENTE TUTELATI . Dove ANCORA Cani soffrono perché, oltre alle situazioni di carenze igieniche e strutturali assolutamente comuni, vengono privati del diritto ad un'esistenza concretamente corretta, nonostante i cospicui stanziamenti. Dove ANCORA Nessuno ha interesse a favorirne le adozioni, tanto meno un'esistenza almeno serena! L'approccio normativo italiano al randagismo incomincia ad essere anche innovativo, ma rimane carente nella sua applicazione effettuale, non ci vuole molto per scoprire , valutare l’anomalo rapporto costi-benefici raggiunti … il velo sulle sofferenze, gli sprechi, le inadempienze che caratterizzano questa ambito della società italiana. Ripensare ad un efficace sistema dei canili vuol dire evitare dalla base il sistema randagismo come ad esempio che il proprietario veramente identifichi il proprio animale e che le banche dati siano reali ed in reale comunicazione tra loro. COSTI : fonte Ministeriale conferma la necessità di linee programmatiche globali : “I cani randagi rendicontati dalle regioni e provincie autonome sono, secondo il Ministero quasi 600.000. I cani randagi censiti dalle aziende sanitarie secondo fonti ministeriali sono 92.882 ma mancano i dati di alcune delle Regioni tra le più interessate dal fenomeno. Ad un costo di mantenimento giornaliero di 2,5 euro abbiamo una spesa di 84.862.500,00 euro, molti comuni registrano una spesa di 1000,00 euro anno per cane. A questi vanno aggiunti i costi di cattura, canile sanitario per almeno 10 giorni, identificazione, farmaci per profilassi e terapie, personale veterinario pubblico ( lo stipendio del quale pubblicato ex legge Brunetta sulla trasparenza della pubblica amministrazione in ogni azienda sanitaria varia dagli 80mila ai 150mila euro anno). Se aggiungiamo al mantenimento di quelli catturati (un quinto degli stimati) i costi derivanti dai danni che provocano in generale, sempre da fonte ministeriale, la spesa si aggira facilmente sul miliardo di euro all'anno, senza considerare (il ministero non lo considera) il costo di danno d'immagine ed i suoi riflessi sul turismo e l'economia. A questi costi andranno aggiunti quelli derivanti dall'obbligo di assistenza per animali (domestici, da reddito e di specie protette) contemplato dal nuovo codice della strada. Questi dati sono riferiti ai cani. Non sono rendicontati i gatti ospiti dei rifugi e comunque a carico dei cittadini “ Finanziamento opere pubbliche Il Ministero della salute, Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, vista la disponibilità del fondo previsto dalla Legge 29 dicembre 2003, n. 376 "Finanziamento di interventi di opere pubbliche", ha ritenuto opportuno ripartire tale fondo adottando i criteri previsti dal Decreto Ministeriale 13 maggio 2005 “Determinazione dei criteri per la ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al randagismo” per la equa ripartizione tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. La consistenza economica della legge 29 dicembre 2003, n. 376 è di euro 9.000.000,00 di cui euro 6.000.000,00 per l’anno 2004 ed euro 3.000.000,00 per l'anno 2005. CONTRIBUTI EROGATI Regioni del Nord euro 3.220.000 35,77 % Regioni del Centro euro 2.980.000 33,11% Regioni del Sud e Isole euro 2.800.000 31,11% In base all’articolo 1, comma 2, del decreto ministeriale del 2005 sono da attribuire contributi per: strutture di rifugio per cani randagi; strutture per la sterilizzazione di cani e gatti; centri di adozione e di rieducazione comportamentale canina. Sono pervenute numerose richieste: Domande pervenute n. 250 Domande accolte n. 208 Domande non accolte n. 42 L’esigenza di effettuare una equa ripartizione del finanziamento tra le Regioni non ha consentito l’accoglimento di tutte le richieste, in particolare non sono state accolte le domande che risultano esuberanti rispetto alle altre richieste regionali. In base all’articolo 3, comma 2 del decreto saranno da attribuire in via prioritaria: progetti che prevedano il coinvolgimento di più enti e/o associazioni; progetti che prevedano strutture in rete (strutture multizonali); progetti articolati che contemplino allo stesso tempo lo sviluppo di piano di sterilizzazione e di adozione. Sono state accolte tutte le richieste pari o inferiori a euro 30.000. Sono state accolte tutte le richieste delle Comunità Montane e delle Unioni dei Comuni ai quali è stata data preferenza anche relativamente alla consistenza del contributo. Sono state prevalentemente accolte le richieste provenienti da pubblica amministrazione: Comuni, Province e Regioni, poi quelle di alcuni Enti protezionistici. Le domande accolte, alle quali sono state apportate adeguate riduzioni in relazione alla disponibilità del fondo, sono state suddivise per Regioni e Province Autonome nel cui ambito territoriale insiste l’attività Fondo per la lotta all'abbandono Ogni anno, a partire dall’anno finanziario 1991, il Ministero ripartisce il fondo per la tutela del benessere e per la lotta all'abbandono degli animali da compagnia istituito dalla legge 14 agosto 1991, n. 281. Tale ripartizione è stata effettuata per ogni Regione e Provincia autonoma in base ai criteri stabiliti dal Decreto Ministeriale del 29 dicembre 1992: il 42% della disponibilità in base al numero dei cani e dei gatti di proprietà; il 33% della disponibilità in base numero dei cani e dei gatti randagi; il 25% della disponibilità in base al numero degli abitanti delle regioni e province autonome. I dati sul randagismo sono forniti annualmente dalle Regioni su richiesta del Ministero. Quelli relativi all’anno 2008, sono pubblicati sul sito alla pagina Dati regionali sul randagismo. I fondi stanziati dal 2005 al 2008 sono Anno Fondo 2005 € 4.271.578,00 2006 € 3.998.000,00 2007 € 4.986.000,00 2008 € 3.086.085,11 A partire dal 2008 sono stati modificati con Decreto ministeriale 6 maggio 2008 i criteri di ripartizione del fondo: il 40% viene ripartito in quote di pari entità tra le Regioni sulla base dell'attivazione della banca dati regionale dell'anagrafe canina in riferimento alla consultabilità per via telematica. Per la Regione Trentino Alto Adige, la ripartizione delle quote spettanti sarà attribuita, per un pari importo, alle province autonome di Trento e Bolzano; il 30% viene ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in base alla consistenza della popolazione dei cani e dei gatti con riferimento al numero di ingressi nei canili sanitari e nei gattili; il 30% viene ripartito tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in base alla popolazione umana. Il Ministero individua le quote di ripartizione. Le Regioni e le Province autonome devono individuare, nell'ambito della programmazione regionale, le priorità di intervento elaborando il piano operativo di prevenzione del randagismo. Nella programmazione devono dare, come previsto dalla legge finanziaria 2007, priorità ai piani di controllo delle nascite destinando una quota non inferiore al 60% delle risorse alle sterilizzazioni, dove necessario, ovvero ad altre iniziative intese a prevenire il fenomeno del randagismo. Le Regioni inviano successivamente al Ministero una relazione sull'attività svolta. Dati regionali sul randagismo Le regioni sono tenute, sentite le associazioni animaliste, protezioniste e venatorie, che operano in ambito regionale, ad adottare un programma di prevenzione del randagismo. Il programma deve prevedere interventi di informazione, anche nelle scuole, e corsi di formazione per chi opera nei servizi veterinari. Lo Stato, da parte sua, ha istituito, con la la legge 14 agosto 1991 n. 281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta all'abbandono degli animali da compagnia. Le disponibilità del fondo vengono ripartite dal Ministro, con proprio decreto, annualmente tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Per i criteri di ripartizione consulta in questa sezione la pagina Fondo per la lotta all'abbandono. A tal fine le regioni trasmettono ogni anno al Ministero i dati relativi a: numero di ingressi di cani nell’anno nei canili sanitari e al numero di gatti sterilizzati nell’anno dal Servizio Sanitario Nazionale. Regioni e Province Autonome Attivazione banca dati telematica Ingressi di cani nei canili sanitari Sterilizzazioni di gatti Popolazione umana residente (fonte ISTAT) Abruzzo si 2.995 1.339 1.338.898 Basilicata si 1.387 191 588.879 Calabria si 0 0 2.009.330 Campania si 12.145 3.333 5.824.662 Emilia Romagna si 5.577 7.993 4.377.435 Friuli Venezia Giulia si 2.238 1.786 1.234.079 Lazio si 7.908 6.943 5.681.868 Liguria si 1.986 2.183 1.615.986 Lombardia si 13.230 7.163 9.826.141 Marche si 2.890 4.502 1.577.676 Molise si 523 142 320.229 Piemonte si 8.612 989 4.446.230 Provincia A. Trento si 7.410 630 4.084.035 Provincia A Bolzano si 2.859 153 1.672.404 Puglia si 7.868 873 5.042.992 Sardegna si 2.859 153 1.672.404 Sicilia si 7.868 873 5.042.992 Toscana si 6.701 8.433 3.730.130 Umbria si 1.451 2.137 900.790 Valle d'Aosta si 346 396 127.866 Veneto si 9.523 9.791 4.912.438 Totale 19 95.648 58.977 59.312.068 Data ultimo aggiornamento:giugno 2011 Fonte: I dati fanno riferimento all'anno 2009 e sono stati trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute entro dicembre 2009 per la ripartizione dell’anno finanziario 2010 I destinatari degli obblighi di Tutela, di vigilanza, di controllo, di fare ... le leggi vigenti in materia impongono svariati Obblighi e responsabilità in litisconsorzio tra loro ai Presidenti di Regione, Provincia, assessori alla Sanità, con specifiche deleghe, proprietari, gestori o chiunque a vario titolo sia collegato con l’attività dei Canili, Veterinari Pubblici, associazioni. Servizio veterinario H24, Sindaci, . in litisconsorzio con Consiglieri Comunali, Assessori ed Asl Vaterinaria etc competenti per territorio … secondo quanto disposto dalle normative vigenti. Tra i tanti vi e' l'obbligo di applicare il microchip a tutti cani e quello di identificare e registrare in anagrafe i cani rinvenuti o catturati sul territorio e quelli ospitati nei rifugi e nelle strutture convenzionate, di vigilare sul benessere degli animali presenti nelle strutture ma non solo, principalmente trovare alternative al ricovero in canile. La nostra è una semplice valutazione diretta delle cose, che mettiamo a disposizione delle Vs. professionalità, sensibilità e senso di Giustizia … la vera realtà non è quella sancita dal disposto normativo ma quella che Vi abbiamo mostrato, quella che può riscontrasi facilmente ovunque, anche sul web. Il Canile deve divenire anche nel “Sentire comune” come un luogo di transito e non di arrivo dell’animale abbandonato. Solo dopo essere entrati nel Mondo dei CANILI, nelle GABBIE, forse, allora,si potrà parlare veramente di Rispetto degli Esseri VIVENTI ! AVV. GIULIA OMBRETTA BAMONTE Richieste UGDA -INASPRIMENTO DELLE SANZIONI PECUNIARIE E PENALI PER SINDACI E ASL VETERINARIE -MESSA IN MORA DEI SINDACI SUL CUI TERRITORIO SIANO STATI RISCONTRATI CANILI “LAGER” -PROGRAMMA DI STERILIZZAZIONE OLTRE CHE DEI CANI RANDAGI PRESENTI SUL TERRITORIO ANCHE DI QUELLI DETENUTI NEI CANILI; RISTRUTTURAZIONE O COSTRUZIONE DI NUOVI CANILI A NORMA DI LEGGE E CHIUSURA DI QUELLI NON A NORMA;I CANILI DEVONO POTER ACCOGLIERE UN MASSIMO DI 300 UNITA’ -CHE I GESTORI DEI CANILI PRESENTINO CERIFICATO DI CARICHI PENDENTI, CHE ABBIANO UNA SPECIFICA FORMAZIONE NELLA GESTIONE ANCHE AMMINISTRATIVA (ES. DIRETTORE DI COMUNITA’) -I CANILI DOVREBBERO ESSERE LUOGHI DI STALLO TRANSITORIO E I FINANZIAMENTI DOVREBBERO ESSERE CONFERITI SOLO IN PROPORZIONE AL BENESSERE DEGLI ANIMALI E SOLO CON COMPROVATA DIMINUZIONE DELLE NASCITE IN CASO CONTRARIO DOVREBBE VENIR MENO IL DIRITTO AI FINANZIAMENTI ! I CANILI SOVVENZIONATI CON IL DENARO PUBBLICO DOVREBBERO ESSERE INTERAMENTE GESTITI DAL COMUNE E DA PIU’ ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO ACCREDITATE. TROPPO SPESSO VENGONO FONDATE ASSOCIAZIONI AD HOC PER LA GESTIONE DEI CANILI E DEI FONDI AD ESSI DESTINATI ! UNA COOPERATICA DI ASSOCIAZIONI PORTA INEVITABILMENTE MAGGIOR CONTROLLO OBBLIGO PER I SINDACI DI COLLABORARE CON ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER PROMUOVERE ADOZIONI, PER CONTROLLARE E CERTIFICARE PERIODICAMENTE LA QUALITA’ DELLA VITA DEGLI ANIMALI ALL’INTERNO DEL CANILE ANCHE ATTRAVERSO VETERINARI PRIVATI -CHE ALLE ASSOCIAZIONI SIA GARANTITO L’INGRESSO SENZA PREAVVISO ANCHE NELLE STRUTTURE PRIVATE E CHE TUTTI I CANILI PUBBLICI O PRIVATI ABBIANO OBBLIGO DI ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO. CI SONO CANILI DOVE NESSUNO RIESCE MAI A METTERE PIEDE…CALABRIA DOCET ! - INSERIMENTO NELLA LEGGE E NON SU SEMPLICE ORDINE DI SERVIZIO DELLA TASK FORCE DEL MINISTERO DELLA SALUTE A TUTELA DEGLI ANIMALI, UNICO RIFERIMENTO PER CITTADINI E ASSOCIAZIONI - UNA COMMISSIONE PERMANENTE DI CONSULTAZIONE PER LE MATERIE AVENTI COME OGGETTO ANIMALI E AMBIENTE CON LA PRESENZA TRIENNALE DI RAPPRESENTANTI QUALIFICATI IN OGNI AMBITO DEL SETTORE. STRUTTURE SEQUESTRATE PER MALTRATTAMENTO: -MAI RIAFFIDARE GLI ANIMALI AL GESTORE INDAGATO PER MALTRATTAMENTO E PROIBIRE CHE LA STRUTTURA VENGA AFFIDATA O INTESTATA A FIGLI, PARENTI E AFFINI DEL GESTORE E CHE IL MEDESIMO PAGHI DI TASCA PROPRIA, RIFONDENDO LE SOMME SPESE PER LE CURE AGLI ANIMALI CHE ESCONO DAL SUO LAGER -CHE IL GOVERNO IN QUESTI CASI PERSEGUA PENALMENTE I GESTORI E SI COSTITUISCA PARTE CIVILE PER RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DEI DANNI SUBITI PER SPERPERO DI DENARO PUBBLICO - CHE IL GOVERNO OGNIQUALVOLTA VENGA RISCONTRATO UN CANILE LAGER VERIFICHI, TRAMITE LA CORTE DEI CONTI CHE UTILIZZO ABBIA FATTO IL SINDACO DEI FONDI DESTINATI AL RANDAGISMO EVENTUALMENTE PERCEPITI O, NEL CASO NON NE AVESSE FATTO RICHIESTA ALLA REGIONE, IN CHE MODO ABBIA RITENUTO DI POTER MANTENERE GLI ANIMALI NELLO STATO DI “BENESSERE E SUSSISTENZA” PREVISTI DALLA LEGGE ! -CHE IL GOVERNO VERIFICHI, TRAMITE LA CORTE DEI CONTI, CHE UTILIZZO FACCIANO LE REGIONI DEI FONDI DESTINATI AL RANDAGISMO PER I QUALI NON SIA STATA FATTA RICHIESTA DA PARTE DEI SINDACI IN OGGETTO CONCLUSIONE: CHI CONTROLLA IL “CONTROLLORE”? PROPOSTA UGDA Senza un adeguato organo di controllo sindaci ASL continueranno ad essere i “padroni assoluti” della vita e della morte di troppi animali, cani e gatti, i cui diritti sono riconosciuti dal trattato di Amburgo e dal trattato di Lisbona in quanto “esseri senzienti” e tutelati dalle leggi italiane(281/91 e 189/2004) La mancata o la non corretta applicazione della legge 281/91, oltre a determinare condizioni degli animali non degne neppure di un paese da quarto mondo, porterà il numero di randagi a crescere in maniera esponenziale soprattutto in determinate aree d’Italia ad altissima criticità dove già in alcuni paesi il numero degli animali vaganti sta per superare quello dei cittadini .Tale aumento giova solo a chi del randagismo fa un business poiché offre fonte di “materia prima inesauribile” con cui sostituire gli animali deceduti troppo spesso senza cure e tra atroci sofferenze, per continuare a percepire sovvenzioni regionali e statali destinate alla cura e alla prevenzione del randagismo, ma per esso non utilizzate ! I “santi” volontari sopperiscono con mezzi propri alle inadempienze di sindaci e ASL, spesso protervi e arroganti, portando cure e cibo agli animali e quasi sempre non denunciano per paura che venga loro negato l’accesso ai canili dove prestano l’opera ! Un ricatto, questo, costantemente attuato da chi ha molto da nascondere , ma sa di rimanere impunito facendo leva sul sentimento dei volontari per gli animali da loro accuditi. A volte il sequestro, inoltre, risulta essere una cura ancora peggiore del male in quanto gli animali vengono lasciati a se stessi, spesso a morire di fame perché l’accesso dei volontari alla struttura sequestrata diviene ancora più problematica per via della burocrazia… Andare a colpire i veri responsabili della piaga del randagismo e della sofferenza degli animali nelle strutture, non solo produrrebbe il risultato nell’intento della legge 281/91, ma ottimizzerebbe l’utilizzo del denaro pubblico stanziato da Stato e Regioni a tale scopo senza previsioni di aumento di spesa considerato il momento non roseo per le finanze del nostro Paese, che, comunque, annovera ben l’80% di cittadini che amano gli animali e che, grazie a internet e al social network, sono sempre più a conoscenza della vergognosa realtà di troppi canili italiani e che ad essa si ribellano chiedendo a gran voce un intervento politico e istituzionale ! Come primo passo per controllare il “controllore” UGDA propone il censimento di tutti i cani presenti nelle strutture pubbliche e private ad opera di guardie eco zoofile volontarie, accompagnate dalle forze dell’ordine e senza preavviso, provenienti da territori diversi da quelli delle strutture da ispezionare. RINGRAZIAMENTI Si ringraziano sentitamente -gli onorevoli che ci hanno ricevuto offrendoci questa importante opportunita’ di portare alla loro attenzione l’orrore perché se ne facciano portavoce presso il Parlamento -l’associazione Chiliamacisegua e i volontari per il materiale fornito, soprattutto fotografico - i giornalisti che si occupano del problema e che conducono questa battaglia da anni - gli avvocati UGDA Giulia Bamonte, Anna Maria dell’Armi e Loretta Fè Garosi per la consulenza - l’opinionista Mauro Munari per l’informazione -infine, ma non certo per importanza, l’ “esercito” dei “santi” volontari che quotidianamente con grande sofferenza dell’anima e del cuore vivono in prima persona queste terribili realtà e che con enorme fatica e a spese proprie sopperiscono alle mancanze di sindaci e asl veterinarie ! Paola Suà Presidente Comitato Nazionale UGDA Sede Legale c/o Studio Legale DELL’ARMI Via Appia Nuova, 107 – 00183 ROMA Indirizzo e-mail : ufficio.garante@gmail.com Sito web : www.comitatougda.it la diffusione è consentita citando la fonte UGDA.

1 commento:

  1. Non basta guardare, bisogna guardare con gli occhi che vogliono vedere
    Galileo Galilei

    RispondiElimina